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Beni Artistici San Leonardo

Una chiesa di San Leonardo con Santa Maria risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Galliano fin dal XIII secolo. La “capella” di Intimiano è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Galliano ( Notizia cleri 1398 ). Compresa nella pieve di Galliano, passò nel 1582 a Cantù con il trasferimento della sede plebana in questa località.Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di Intimiano, a cui era preposto il vicario foraneo di Cantù, è  ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Cantù, inserita nella regione IV della diocesi.

Nel 1764, durante la visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Cantù, nella chiesa parrocchiale di San Leonardo confessore,si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento, la quale in base a un antico codice risultava istituita nel 1570 da San Carlo Borromeo. Non venivano ancora amministrati i Battesimi nella chiesa di Intimiano, in quanto venivano celebrati nella Pieve di Galliano, fino al 1582, quando San Carlo trasferì alla Basilica di San Paolo in Cantù, la sede plebana, divenendo successivamente Basilica Romana Minore.

Dopo tre secoli di dipendenza da Cantù, nel 1608 venne inviato a Intimiano il primo sacerdote indipendente da Cantù, ricevendo la nomina di Parroco di San Leonardo in Intimiano.

L’allora parrocchia assunse anche i territori di Alsenate (ora Senna Comasco ) divenendo parrocchia autonoma con il titolo di “Parrocchia San Leonardo Intimiano-Senna “, mentre il territorio di Navedano fu annesso alla Prepositura dei Santi Gervaso e Protaso di Cucciago.

Questa unione rimase fino al 1986, quando su richiesta dei Parroci di Intimiano,Don Carlo Folci, e del Prevosto di Cucciago,Don Luciano Brambilla e Don Validio Fracasso, si eresse la nuova Parrocchia di Senna Comasco dedicata a Santa Maria Assunta, incorporando tutti i territori di Senna e Navedano.

Tra il XIX e il XX secolo la Parrocchia di San Leonardo confessore di Intimiano è sempre stata compresa nella pieve di Cantù e nel vicariato foraneo di Cantù, nella regione IV, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi,attuata tra il 1971 e il 1972 dal Cardinale Giovanni Colombo, quando è stata attribuita al decanato di Cantù-Mariano, nella zona pastorale V° di Monza.

Leonardo di Noblat  nacque tra il 491 e il 496, cioè verso la fine del V secolo nel castello di Vedone, antico “castrum Vendonicense”, nel villaggio di Correy vicino ad Orleans (Francia). I suoi genitori erano dignitari alla corte dei Franchi, forse appartenevano a famiglie romane stabilitesi in Gallia da molto tempo. Dei suoi fratelli si ricorda solo Lipardo che compare più tardi nella vita di Leonardo. Fu battezzato con rito solenne dal vescovo di Reìms, San Remigio, che in seguito si interessò moltissimo della sua educazione cristiana.

Gli fece da padrino Clodoveo, Re dei Franchi che in seguito gli concesse la facoltà di liberare i prigionieri che avesse incontrato e ritenuto innocenti. Leonardo sfruttò questa opportunità liberando un gran numero di persone ridotte in condizioni miserevoli e prive di libertà. Leonardo rifiuto’ l’offerta della sede vescovile che gli sarebbe spettata, preferendo ritirarsi in un monastero ad Orléans con queste parole “Principe, date la mitra pontificale a coloro che la desiderano. Io mi accontento di lodare il Signore conducendo una vita da eremita”. Trascorse la sua infanzia e fanciullezza nella serenità della sua famiglia, educato ad essere un buon cittadino, un buon cristiano, un valoroso soldato, un perfetto uomo di corte, che continuasse le tradizioni familiari. Sentiva grande attrazione per la preghiera e spesso chiedeva al sacerdote di parlargli di Gesù, di Maria, degli apostoli e dei Santi. La vita di Gesù a Nazareth lo interessava e lo commoveva. Gesù fanciullo era il modello a cui lo consigliavano di ispirarsi i suoi educatori ed egli, come Gesù, obbediva a tutti. Leonardo pur svolgendo, con vivo spirito di soprannaturale carità, l’apostolato cristiano tra le classi più bisognose del suo tempo, si sentiva sempre più attratto per una vita di maggior ritiro dove attendere nella meditazione e nel lavoro ad una più intensa unione con il Signore per purificare la sua anima e santificare se stesso. Fu ciò che lo spinse a rinunciare alla pingue eredità paterna e a distribuire ai poveri di Cristo quanto possedeva. Rinunciò alle ricchezze, agli onori, alla sicura carriera civile, politica, militare, ed ecclesiale che molti coetanei gli invidiavano e scelse la vita monastica per essere più intimamente unito a Gesù. Lasciò tutti e tutto con la benedizione di San Remigio. Anche il fratello Lipardo volle seguirlo ed imitarlo. I due fratelli bussarono alle porte dell’abbazia di Micy e li accolse l’abate San Mesmino. Alla morte dell’Abate San Mesmino, credette giunto il momento opportuno per tentare di realizzare la sua scelta di vita. Divenuto diacono, lasciò il monastero di Micy per cercare nella foreste aspre e selvagge un ritiro solitario più adatto al sua ideale religioso. Con una bisaccia e un bastone Leonardo s’allontanò e si diresse in Aquitania per farsi Santo nelle foreste di Pauvain nel Limosino. Ebbe tanti seguaci e la fama della sua santità arrivò fino al re che ne richiese l’intervento quando la regina transitando in quella zona venne sorpresa dalle doglie del parto. L’intervento di Leonardo lenì i dolori della regina che poté dare alla luce il suo bambino. Il re Clodoveo per riconoscenza gli concesse la parte di bosco che sarebbe riuscito a desciverne in un giorno a dorso d’asino. Qui Leonardò edificò un oratorio intitolato a Nostra Signora di sotto gli alberi ed eresse un altare in onore di san Remigio. Scavò con le sue mani un buco in terra che si riempì miracolosamente d’acqua dando origine ad un pozzo, ancora esistente ai giorni nostri, che venne nominato nobiliacum in ricordo della donazione regale. La sua dimora era una semplice capanna di frasche, sotto un annoso albero. leonardo, entro’ nella Luce Divina, il 6 novembre dell’anno 559 sulla nuda terra circondato dai suoi discepoli che lo veneravano già in vita come un santo. Dal nobiliacum prese il nome anche la cittadina che si andò formando attorno al monastero e che inizialmente prese il nome di Noblac, quindi Noblat e oggi è chiamata Saint-Léonard-de-Noblat in onore del suo illustre fondatore.

Culto nel mondo

Il monastero con le spoglie di Leonardo divenne presto meta di pellegrinaggio di fedeli. Il culto però si diffuse in tutt’Europa a partire dall’XI secolo, contemporaneamente alle crociate. Un grande contributo al suo culto lo dette anche il pellegrinaggio nel 1106 di Boemondo d’Antiochia, signore normanno imprigionato dagli infedeli e poi liberato 3 anni più tardi, a suo dire, per merito dell’intervento di san Leonardo, da lui invocato. Anche Riccardo cuor di leone si sarebbe recato a ringraziare il santo nel 1197, a seguito della sua liberazione dalle prigioni dell’Imperatore di Germania.’inizio del XII sec. sulla tomba di Leonardo fu eretta una grandiosa chiesa, divenuta ben preso meta di pellegrini, sucessivamente venne elavata a titolo di Basilica e Reale Collegiata; quando San Leonardo divenne compatrono della Francia. Le chiese in onore del santo si moltiplicarono anche in Italia, specie nel Meridione, ove il suo culto fu portato dai Normanni di Sicilia. La festa di Leonardo si celebra l 6 novembre, giorno della sua morte.divenne anche una delle tappe del cammino verso Santiago di Compostela, divenendo così a maggior ragione una meta di pellegrinaggio frequentatissima dai fedeli, in particolare da quelli dell’Europa centrorientale.sua venerazione si diffuse anche in Italia dove la sua popolarità ebbe un impulso anche grazie ai Normanni che ne introdussero il culto in Sicilia. Tuttora in Italia esistono 225 luoghi di culto.
È spesso rappresentato in abiti di monaco o di abate, talvolta con attibuti episcopali, ma sempre con delle catene e i ceppi, per la sua particolare protezione degli imprigionati o carcerati ingiustamente. Per estensione gli è stata attribuita la protezione dei fabbricanti di catene, fibbie, fermagli, cavalli e stalieri. Nella zona di Liegi in Belgio è patrono dei minatori, in Italia è patrono di Malgrate, Campobasso, Venezia, Cutro, San Giovanni Rotondo, Conegliano Veneto, Intimiano, Bevadoro, Offida, Tazzo, Mascali, Monte Rinaldo, Panza, Partinico, Vernio , Serradifalco, Villadose e Villanova Monteleone.

La sua intercessione viene invocata per i parti difficili, i mal di testa, le malattie dei bambini, le malattie del bestiame, la grandine, i banditi e anche per l’obesità. Dal  2005, la Collegiata di San Leonardo di Noblat, è patrimonio mondiale dell’umanità, prestigioso attibuto concesso dall’UNESCO.

A maggio 2016  è avvenuta  l’Ostensione ( che avviene ogni sette anni ) delle spoglie  di San Leonardo.

La denominazione antica ed esatta, è Madonna della Consolazione, ricevendo in seguito l’appellativo della Cintura. La devozione alla Vergine della Cintura, secondo la tradizione, è nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l’ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve letteralmente coperta da un’ampia veste di stoffa dozzinale.

Indossava un abito dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e decisamente penitenziale. Tale veste era stretta in vita da una cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla.Fra i primi che approfittarono dell’opportunità troviamo Sant’Agostino, il figlio di Monica e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell’ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da Sant’Agostino. Sono frequenti le immagini in cui si ritrae la Vergine, in alto, tra Santa Monica e Sant’Agostino in atto di donare la propria cintura.Il fatto che più colpisce è tuttavia che l’iconografia appare molto simile in vari casi a quella della Vergine del Rosario (ottobre è il mese dedicato a questa forma devozionale) e la stessa Cintura si può confondere, se non si osservano le immagini attentamente, con tale strumento di preghiera: come nel caso della Madonna di Pompei, anche la Vergine della Cintura viene sovente raffigurata fra due santi uno di sesso maschile e l’altro femminile.A Intimiano la festa della Madonna della Cintura ha preso avvio grazie ai Monaci Agostiniani di Como, che abitavano l’antico convento della chiesa di Sant’Agostino, dove tutt’ora si trova una bella statua della Madonna della Cintura e di Sant’Agostino.Verso il 1680, Intimiano, attraverso gli Agostiniani di Como, chiese il permesso di celebrare nella nostra Parrocchia il culto alla Madonna della Consolazione, alla Chiesa di San Giacomo in Bologna, la quale concesse con la Bolla di concessione, l’avvio del culto anche a Intimiano. Furono realizzate due statue in legno da artigianato locale, la prima della Madonna e la seconda di Sant’Agostino nella quale sul retro si possono ancora leggere le dediche dell’intagliatore e del doratore ( Introzzi scultore e Trombetta doratore).Furono realizzate anche due cappelle una di fronte all’altra poi in seguito demolite e realizzando poi un’unica cappella che accolse la statua della Madonna. Nel 2005, dopo il restauro della statua di Sant’Agostino fu riposizionata nella nuova cappella della Madonna, la quale fu anch’essa restaurata nell’anno 2008. La festa della Madonna della Cintura per regola e tradizione deve essere celebrata la domenica successiva dopo il 28 agosto, data in cui la Chiesa fa memoria di Sant’Agostino.  Come accade anche in altri casi ne consegue che le celebrazioni possono cadere un anno in un mese ed un anno in un altro, anche se la tradizione è per la quarta domenica di Agosto.Nella nostra Parrocchia la celebrazione,da alcuni anni, avviene la prima domenica di settembre.

Quest’anno la solenne festa della Madonna della Cintura sarà domenica 2 settembre 2018.