A mio avviso il momento del sagrato, prima o dopo le Ss. Messe, è un bel momento per vivere in modo informale la comunità. Si incontrano i fedeli che frequentano la stessa celebrazione, ci si informa su quelli che non si vedono da tempo, a volte si allacciano relazioni con persone nuove. Leggete questa bella riflessione di Mons. Delpini di qualche anno fa’ quando era Vicario della Zona VI…
«Lo scampanio allegro e solenne che annuncia la Messa si irradia in paese come un invito alla festa. Per gli animi bendisposti è già un motivo di buon umore e per chi è di passaggio indica una direzione: se vuoi, la festa è qui. Può capitare però che i fedeli che si riversano sulla piazza della chiesa dopo la Messa delle 10 diffondano una impressione sorprendente. Ci sono quelli che escono di chiesa in tutta fretta, se ne vanno senza salutare nessuno, portano in giro per il paese il muso lungo di quelli che pagano le tasse controvoglia, come se il precetto li avesse derubati di un’ora di tempo. Ci sono quelli che si fermano sul sagrato un gruppo di qui e un gruppo di là. Gli uni a dire: «Questa Messa delle 10 è una assurdità! Era così comodo quando era alle 10.30: che cosa è venuto in mente al parroco di cambiare!? Avrà dato retta come al solito ai suoi amici!». Gli altri a dire: «Dirà anche delle cose intelligenti, ma come è lungo! La Messa viene a durare quasi un’ora!» e così stanno a mormorare per una buona mezz’ora. Altri ancora: «Ha dato dieci avvisi, ma morire che dica una parola per ricordare la cena che abbiamo organizzato! I soldi però li prende volentieri!». Dunque, qual è il messaggio per il paese? Ci sono praticanti che forse pensano che si debba andare a Messa per fare una riserva di malumore da seminare per tutti i giorni della settimana.
Ci credereste voi che la Messa è la celebrazione del mistero che ci rende un cuor solo e un’anima sola?»
Ecco, io sottolineo la conclusione: il sagrato (o l’oratorio, come avviene nel dopo Messa di S. Paolo), con i suoi incroci, è l’occasione per rinsaldare i legami di Comunità e di incontro tra di noi. Ci vuole un cuore semplice, una attenzione per tutti; è un’occasione per coinvolgere e invitare. I bambini, senza farsi pregare, sono i primi a sfruttare bene questi spazi e questo tempo della domenica.
18 Giugno 2023