CRESIME IN COMUNITA’
La comunità è vicina ai ragazzi e alle ragazze che stanno per ricevere il sacramento della Confermazione, assicurando la preghiera perché il dono dello Spirito, già ricevuto con il Battesimo, sia effuso su di loro con l’abbondanza dei suoi frutti.
IL FILO DALL’ ALTO
«In una bella mattina di settembre tutti i prati brillavano di rugiada e alcuni fili, lucidi come la seta, ondeggiavano nell’aria. A uno di quei fili c’era attaccato un ragno che decise di posarsi su una grande siepe. Il ragno si mise subito al lavoro, lasciando che il filo lungo il quale era disceso reggesse la punta superiore della tela bella e grande.
Questa tela sembrava stendersi nel vuoto perché non era possibile vedere quel filo sostenitore.
Passarono alcuni giorni e per poter acchiappare più mosche il ragno allargò la sua tela, grazie a quel filo dall’alto. Una mattina però si svegliò di pessimo umore: non c’era il sole e neanche una mosca ronzava lì in giro. Finì col notare nella parte superiore della sua rete un filo che gli sembrava un po’ strano perché
non andava da nessuna parte, ma pareva andare su diritto nell’aria. Aveva dimenticato che lui stesso un giorno era sceso giù per quel filo non si ricordò neppure di quanto gli fosse stato utile per tessere e poi allargare la sua tela. Il ragno si limitò a pensare che lì c’era uno stupido filo buono a nulla che andava su nel vuoto. E allora con un
solo colpo di dente lo spezzò. Nello stesso momento tutta la sua rete, così artisticamente fabbricata, crollò e quando il ragno tornò in sé sitrovò sulla siepe con addosso la sua tela.
Tutto questo perché non aveva capito l’utilità di quel “filo dall’alto”».
Lo Spirito santo che in questo fine settimana viene nuovamente donato ai ragazzi della cresima li aiuti a non perdere di vista quel “filo dall’alto” che è Gesù; li aiuti a ricordare e a capire che, nel costruire la persona che vorranno essere, lasciare da parte Gesù, la sua Parola, la sua amicizia, non è mai un buon affare perché Gesù è quell’amico che ha a cuore la loro felicità. don Paolo Galli
