Le parole che seguono sono tratte dall’omelia e dall’Angelus del papa del 1° gennaio 2021.
Possono esserci di augurio e possono costituire una traccia per il cammino del nuovo anno.
Nel Libro dei Numeri, il Signore chiede che i ministri sacri benedicano il suo popolo: «Benedirete gli Israeliti: direte loro: “Ti benedica il Signore”» (6,23-24). Non è una pia esortazione, è una richiesta precisa. Ed è importante che anche oggi i sacerdoti benedicano il Popolo di Dio, senza stancarsi; e che pure tutti i fedeli siano portatori di benedizione, benedicano. […] Ora, con il Figlio di Dio, non riceviamo solo parole di benedizione, ma la benedizione stessa: Gesù è la benedizione del Padre. In Lui il Padre, dice san Paolo, ci benedice «con ogni benedizione» (Ef 1,3). Ogni volta che apriamo il cuore a Gesù, la benedizione di Dio entra nella nostra vita. [ …] È dal cuore che nasce il bene: quanto è importante tenere pulito il cuore, custodire la vita interiore, praticare la preghiera! Quanto è importante educare il cuore alla cura, ad avere care le persone e le cose. Tutto comincia da qui, dal prenderci cura degli altri, del mondo, del creato. Non serve conoscere tante persone e tante cose se non ce ne prendiamo cura. Quest’anno, mentre speriamo in una rinascita e in nuove cure, non tralasciamo la cura. Perché, oltre al vaccino per il corpo, serve il vaccino per il cuore: e questo vaccino è la cura. Sarà un buon anno se ci prenderemo cura degli altri, come fa la Madonna con noi. […] Lo sguardo rassicurante e consolante della Vergine Santa è un incoraggiamento a far sì che questo tempo, donatoci dal Signore, sia speso per la nostra crescita umana e spirituale, sia tempo per appianare gli odi e le divisioni – ce ne sono tante – sia tempo per sentirci tutti più fratelli, sia tempo di costruire e non di distruggere, prendendoci cura gli uni degli altri e del creato. Un tempo per far crescere, un tempo di pace. […] È proprio alla cura del prossimo e del creato che è dedicato il tema della Giornata Mondiale della Pace, che oggi celebriamo: La cultura della cura come percorso di pace. I dolorosi eventi che hanno segnato il cammino dell’umanità nell’anno trascorso, specialmente la pandemia, ci insegnano quanto sia necessario interessarsi dei problemi degli altri e condividere le loro preoccupazioni. Questo atteggiamento rappresenta la strada che conduce alla pace, perché favorisce la costruzione di una società fondata su rapporti di fratellanza. […] Noi siamo tutti chiamati a realizzare la pace e a realizzarla ogni giorno e in ogni ambiente di vita, tendendo la mano al fratello che ha bisogno di una parola di conforto, di un gesto di tenerezza, di un aiuto solidale. E questo per noi è un compito dato da Dio. Il Signore ci dà il compito di essere operatori di pace. Sulla soglia di questo inizio, a tutti rivolgo il mio cordiale augurio di un felice e sereno 2021. Ognuno di noi cerchi di far sì che sia un anno di fraterna solidarietà e di pace per tutti; un anno carico di fiduciosa attesa e di speranze, che affidiamo alla protezione di Maria, madre di Dio e madre nostra.