Pagina Iniz. 2020 Febbraio RESTÒ LA MISERIA E LA MISERICORDIA

RESTÒ LA MISERIA E LA MISERICORDIA

RESTÒ LA MISERIA E LA MISERICORDIA

Così erano quei giudei di cui abbiamo letto or ora nel Vangelo. Già, fu proprio la lingua che li portò alla rovina. L’abbiamo sentito or ora nel Vangelo. Esso narra che i giudei condussero una donna, che era meretrice, dal Signore per tentarlo, e gli dissero: Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Nella legge di Mosè è scritto che, se una donna è sorpresa in adulterio, deve esser lapidata. Tu che ne dici? Così diceva la lingua che non riconosceva il Creatore. Costoro si rifiutavano di pregare secondo le parole: «Libera la mia vita dalla lingua ingannatrice». Si erano infatti accostati con inganno per agire con questo piano: il Signore era venuto non per abolire la legge ma per darle compimento e per rimettere i peccati; essi perciò avevano complottato tra di loro: “Se dirà: Sia lapidata, noi gli diremo: E dov’è allora che rimetti i peccati? Non sei tu che vai dicendo: Ti son rimessi i tuoi peccati? E se dirà: Sia rilasciata, noi diremo: E dov’è che sei venuto a dar compimento alla legge e non ad abolirla?”. Ecco una lingua che vuole ingannare anche Dio! Ma lui, che era venuto come redentore e non come condannatore (era venuto infatti a salvare quel che era perduto) si voltò come se non volesse vederli in faccia. Non è senza significato questo voltarsi. Qualcosa si vuole esprimere con questo voltarsi. È come se dicesse: “Mi portate una peccatrice, voi peccatori. Se siete convinti che debbo condannare i peccati, bene, comincerò da voi”. E lui, che era venuto a perdonare i peccati, disse: Chi di voi sa di essere senza peccato, cominci a scagliare la pietra contro di lei. Che risposta! O meglio che sfida! Se avessero voluto scagliare la pietra contro la peccatrice, immediatamente sarebbe venuta la sentenza: Col giudizio con cui avrete giudicato, sarete giudicati anche voi. Avete condannato, sarete anche voi condannati. Essi però, anche se non riconoscevano il Creatore, conoscevano la propria coscienza. E infilandosi uno dietro l’altro, quasi per non vedersi in faccia tra di loro per la vergogna, a cominciare dai più vecchi (proprio così dice l’Evangelista) fino ai più giovani, tutti se la squagliarono. E lo Spirito Santo aveva già detto: Tutti hanno traviato, tutti sono corrotti; più nessuno fa il bene, neppure uno. E tutti uscirono di scena. Soli restarono lui e lei; restò il Creatore e la creatura; restò la miseria e la misericordia; restò lei consapevole del suo reato e lui che ne rimetteva il peccato.

(S. Agostino Discorso 16/A Ippona Basilica Maiorum)

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