GIORNATA DIOCESANA CARITAS
“Lasciamoci evangelizzare dai poveri per custodire la casa comune”
ll titolo della giornata di preghiera Caritas di quest’anno coniuga l’attenzione e la solidarietà con i poveri alla custodia e salvaguardia del creato. Non c’è infatti economia sostenibile e “green” senza una visione economica che sia solidale, consumare meno per liberare energie e possibilità per chi non ha niente in modo che, senza sovrasfruttare le risorse del pianeta, possiamo vivere tutti con dignità avendo il necessario per una buona vita. L’opera di misericordia corporale che ci viene ricordata nel vangelo di questa domenica: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questo miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me” è l’esempio semplice ma efficace per insegnare a tutti, nessuno escluso, che anche le nostre piccole azioni quotidiane possono costruire la casa comune. Spesso si dice che i grandi cambiamenti sono responsabilità dei popoli e delle nazioni o dei potenti della terra, invece sono le piccole azioni quotidiane fatte da tutti noi a innescare un cambiamento virtuoso che poi cambia anche la visione globale delle cose. Preghiamo il Signore perché ogni cristiano inizi dai suoi comportamenti a essere solidale con i poveri e capace di responsabilità verso la casa comune. Il mandato a essere operatori di Carità nella quotidianità della nostra vita che ci verrà chiesto alla fine della messa di questa domenica ci dice che la carità non è cosa che riguarda solo alcuni che sono operatori della Caritas, ma riguarda tutti noi. Rispondendo “sì lo voglio” ci impegniamo per quanto ci sarà possibile a essere segno solidale con i poveri per costruire la casa comune.
D.Antonio Berera.
APPROFONDIMENTO CARITAS
Come ogni anno mettiamo a disposizione di tutti un piccolo fascicolo contenente i dati degli interventi che le varie Caritas e Associazioni di Volontariato presenti nel nostro decanato hanno effettuato nel corso dell’anno a favore del disagio sempre più presente sul territorio.
A ciascuno di noi il compito di prenderne visione e lasciarsi interpellare così da dare una risposta concreta a quel “l’avete fatto a me” contenuto nel Vangelo.
