E’ disponibile tutto il programma delle celebrazioni per le giornate Eucaristiche 2019 (Quarantore 2019)
…da un Confratello del Santissimo Sacramento
Stiamo vivendo la grazia delle Giornate Eucaristiche: le Quarantore. È importante conoscere il significato di questo termine. Quarant’ore rappresentano il periodo che Gesù ha passato dalla morte (le 15.00 del Venerdì Santo) alla Risurrezione (le 7.00 della Domenica di Pasqua). Anche nella Bibbia il numero 40 ricorre più volte, proprio per indicare un periodo di prova e isolamento. Le Quarantore, quindi, sono l’occasione per metterci alla prova. Una prova per stare con il Signore, davanti a Lui in Adorazione, in preghiera. Sono questi i giorni in cui possiamo riscoprire l’importanza della preghiera, della preghiera semplice, spontanea, silenziosa. Stare davanti a Gesù Eucaristia e metterci in ascolto. Penso alla notte di preghiera, un’occasione speciale… quando le luci della città si spengono, svaniscono i rumori e si può rimanere in ascolto, in silenzio, in preghiera.
Penso alle parole che Gesù ha detto ai suoi discepoli “così, non siete stati capaci di vegliare con me un’ora sola?” (Mt 26,40). Penso a quante volte anche noi abbiamo fatto lo stesso, perché abbiamo altre priorità… Probabilmente nella quotidianità, con i suoi ritmi e impegni, ci è difficile fermarci e pregare, ma è prezioso farlo, anche solo un istante!
Un consiglio: tenete nella tasca della giacca un rosario; vi capiterà più volte al giorno di cercare qualcosa in tasca e vi ricorderete, anche solo per un attimo, anche tra mille impegni, di rivolgere in silenzio una preghiera.
L’Amore infinito del Signore non conosce tempi, è Lui che ci guida con la sua mano, è Lui che ci accompagna lungo il cammino, e -come diceva don Guanella- “è Dio che fa”. Sta a noi aprire il nostro cuore, affidarci a Lui, vivere secondo la sua Parola, in fraternità e armonia, anche nella nostra umana fragilità.
Sta a noi accogliere l’invito che ancor oggi il Signore ci fa; solo Lui conosce il Tempo giusto per ogni cosa! Sta a noi, ancor oggi, rispondere sì alla sua chiamata: “Vieni, seguimi!”