Riportiamo l’omelia tenuta da padre Patrizio, vicario episcopale, nella S. Messa solenne
Oggi la città di Cantù celebra la sua patrona, sant’Apollonia! E in quest’antica basilica si è radunata la Comunità ecclesiale e la Comunità civile perché insieme desideriamo fare festa, insieme desideriamo dirci e dire la nostra volontà di metterci al servizio di tutti perché questa città, collocata in cima al monte, diventi sempre più splendida alla vista di tutti, perché piena di opere buone e animata da gente appassionata e cordiale. Che cosa ha da dire la Comunità cristiana alla città mentre partecipa alla festa celebrando l’Eucaristia? Anzitutto intende assicurare la preghiera per tutti, manifestando così a tutti stima, gratitudine e rispetto! Prega per coloro che sono chiamati ad amministrare questa città; prega per coloro che abitano questa città, dal più piccolo al più anziano; prega per chi qui lavora, studia o è di passaggio; e in modo particolarissimo prega per chi soffre, è malato, povero, e in qualsiasi modo bisognoso. E insieme alla preghiera, la Comunità cristiana desidera rivolgere una parola, un messaggio che prende dalla liturgia che stiamo celebrando e che tutti interpella, a partire da noi cristiani. I nostri padri, scegliendo s. Apollonia come patrona di Cantù, hanno voluto non solo affidarsi a una santa del Cielo, ma avere davanti una persona, un esempio cui guardare e da cui imparare. Abbiamo sentito narrare nella prima lettura qualche tratto della sua vita… ma ciò che colpisce è che dopo tanti secoli (Apollonia è vissuta nel terzo secolo) siamo ancora qui a ricordare questa giovane donna. Perché? Possiamo rispondere con le parole di un canto che dice così: passa questo mondo, passano i secoli, solo chi ama non passerà mai! Ricordiamo Apollonia perché ha amato! Sì, il martirio è sempre stato visto nella tradizione cristiana come un atto di amore a Cristo e ai fratelli: “andò incontro al Signore Gesù che per lunghi anni aveva servito e seguito nelle opere di carità”, abbiamo letto. S. Apollonia quest’oggi ci dice: guarda che il senso della vita è l’amore! Tu sei felice quando metti la tua vita a servizio di Dio e dei fratelli! Ci dice che qui sta il segreto antico e sempre nuovo di ciò che siamo chiamati a fare nella vita: amare Dio e il prossimo! S. Apollonia ha incontrato nella sua vita il Signore Gesù Cristo e il suo Vangelo, e si è lasciata affascinare! È stata attirata da Cristo il Crocifisso Risorto! Dal dono che Gesù ha fatto di Se stesso nella Pasqua, s. Apollonia ha tratto la forza di amare! È proprio affascinante l’amore, tanto che abbiamo sentito nel vangelo che Pietro e gli apostoli hanno lasciato tutto per seguire il Signore Gesù! Celebrare l’Eucaristia è rivivere e fare nostro questo Amore perché la Messa è esattamente la memoria della Pasqua di Gesù. Possiamo dire che noi cristiani non sappiamo fare altro che celebrare l’Eucaristia perché qui c’è tutto il nostro tesoro! Desideriamo dire a tutta la città che qui troviamo l’ispirazione della nostra vita, di quello che pensiamo e facciamo! Qui troviamo continuamente la forza per metterci al servizio di tutti con amore! Qui siamo stimolati a convertirci ogni giorno, bisognosi come siamo di metterci continuamente alla scuola del nostro Maestro e Signore che lavandoci i piedi ci invita a fare altrettanto nei confronti di ogni persona, trovando nell’amore la gioia e il gusto di vivere. Perciò, cara Città di Cantù, che celebri oggi la tua santa patrona, non avere paura di Dio e di chi crede in Dio! I molti credenti che qui abitano desiderano con tutto il cuore lavorare e collaborare per il bene comune della città. Non avere paura di chi crede in Dio perché il senso religioso -che è nel cuore di ogni persona- è in realtà una grande risorsa per tutti, perché custodisce l’anima del popolo, impedendogli di accontentarsi di una vita mediocre, ma puntando sempre in alto e andando sempre oltre, suscitando domande sul senso della vita e offrendo risposte al nostro cuore inquieto. Città di Cantù, non avere paura di amare, di metterti a servizio di tutti, imparando a considerare ogni uomo e ogni donna a qualunque popolo o cultura appartenga come fratello e sorella. Vinci ogni egoismo e ogni chiusura, aprendo il tuo cuore al bisogno dell’altro e all’accoglienza dell’altro, riconoscendo la dignità sacra e inviolabile di ogni persona. Amando così troverai pace e gioia. E tu, Chiesa che vivi in questa città, non avere paura di testimoniare la tua fede e domanda a Dio, per intercessione di s. Apollonia, la forza di annunciare e vivere il vangelo di Gesù, che è fonte di speranza per tutti! Auguri, cara città di Cantù! Dio ti benedica e ti protegga!