Pagina Iniz. 2018 Marzo Mostra – Ecce Vita

Mostra – Ecce Vita

LocandinaCarloBrenna2018

COMUNICATO STAMPA

Durante il mese di MARZO, mese dedicato alla Donna, il  maestro Carlo Brenna, con il patrocinio della città di Cantù, proporrà   parallelamente  due  sue mostre significative  per il periodo scelto,  in due luoghi simbolo della città.

Al battistero di san Giovanni in Galliano di Cantù via san Vincenzo,  verrà esposta  ECCE  VITA, la via crucis del quotidiano, la poetica e l’estetica della croce secondo  l’artista.

Alla Corte  san Rocco di via Matteotti,  verrà proposta  LA VIE EN ROSE, la donna  di  Carlo Brenna.

ECCE VITA è pensata ed ideata  secondo la tematica  e lo spirito che permea l’intero operato del maestro: l’esaltazione della figura femminile che come dice lui stesso è bellezza, è sofferenza, è passione. In questo preciso caso l’artista  parte da un  percorso storico (la passione di Gesù), ma poi lo reinterpreta secondo una sua simbologia , un suo pensiero costante  che vede la  figura della Donna, centrale alla vita. Ecce Vita, opera del 2014, è già stata esposta   al pubblico nell’anno 2015 nella chiesa  di Macherio  tramite l’assessorato alla cultura e presso il centro culturale la Filanda di Soncino, antistante il castello, durante la Pasqua 2017.  L’opera consta di  12 tavole realizzate in affresco dalla dimensione  di  cm 100 x 100.

Ogni anno  siamo alla ricerca di spazi che possano accogliere  ECCE VITA .

Ogni periodo dell’anno è valido, la ma santa Pasqua è, secondo me, il periodo più propizio  per poter ascoltare ed ascoltarci  nella solitudine di noi stessi,  per fare deserto e per capire il senso della nostra vita. Ecce vita aiuta a fare tutto ciò ed il battistero in Galliano di Cantù, permeato della sua storia di cristianità antica è luogo secondo noi ideale per accogliere  un’opera realizzata in affresco, l’antica tecnica murale che troverà all’interno del battistero  romanico  un suo più ampio respiro.

(La testimone velata)

ECCE VITA

Affresco, dipingere un’entità in divenire, l’impasto steso sul supporto, i pigmenti che devono essere stesi sull’intonaco ancora umido, il disegno accennato dopo essere stato provato e riprovato sui bozzetti e buonalaprima, le mani dell’artista in sincro con i suoi occhi con il suo respiro.. la scelta della tecnica pittorica che già racchiude l’emozione dell’esaltazione del momento che vive l’estro, unico e irripetibile, una spontaneità che non nasce dall’improvvisazione ma dalla scrupolosa preparazione…

Carlo Brenna, novello trovatore, ci conduce lungo una via crucis dove è costante la presenza della croce, simbolo del cristianesimo, trasfigurata nelle coordinate equoree dell’amore, una linea verticale attraversata da una linea orizzontale, il tratto verticale ascendente discendente che è ordinata dell’amore divino, dall’uomo a Dio, da Dio all’uomo, e il tratto orizzontale che è ascissa dell’amore reciproco, da uomo a uomo…

E nell’interpretazione da dolce stilnovista, il punto di raccordo della croce, di contatto fusione tra uomo e Dio è la Donna, l’amor cortese che con metafore e simbolismi, racconta la Passione con immagini di caritas (Dio è amore, Deus caritas est), amore consapevole che vuole il bene dell’altro, piuttosto che di eros, l’amore che cerca l’appagamento la soddisfazione, la racconta attraverso un’opera che stende il tratto, metafisico rigoroso e assoluto, su di un tappeto di colori che associano le immagini attivando l’inconscio, ciò che non si vede è quanto viene trasmesso e percepito, il dettaglio a fare la differenza, surreale, l’amore della Donna, ultimo essere della creazione e così necessaria per portare a compimento la redenzione..

LA VIE EN ROSE

Pittura  dove le situazioni compositive  sembrano prendere volume per divenire forme  in un vasto e ben definito spazio. Carlo Brenna  si muove  in un cotesto artistico tutto suo, deve la tematica  è ambientata in una spiritualità  di architetture frutto  di una attenta analisi  che gli permette  di maturare  una personale ricerca espressiva. Viviamo in un periodo di confusione  culturale ed umana, con un’arte troppo spesso ridotta  a gioco o a clamore pubblicitario  ed allora questa  è una pittura sostenuta  da un solido disegno e da una vocazione, quella di proporre  un universo  in cui persone e strutture  riprendano una loro povertà essenziale con il gusto di restituire  alla materia ed all’anima in fascino della loro funzione,  ed ecco la bellezza  austera delle volte e delle cupole, pervase dalla luce  in un ritmo  prezioso di segni e di colori in un completo raffinato pittoricismo dai misurati valori tonali , linee fluide  e sinuose che, attraverso una plasticità tridimensionale , innalzano inni e visioni di grande spiritualità.  Vi si muovono figure  femminile come statue, dai volti senza tratti,  nei  busti e nei torsi dai ricchi seni, lartista ci mostra  sempre un sogno, la sua visione ideale del mondo  di poca fretta  ma di molta bellezza, un mondo diverso, una fioritura  dell’ideale  platonico posto nell’immensità dello spazio. La luminosità  è diffusa, sorgiva di leggerezza, espansiva ed invadere  tutte le  parti della pittura, dando al messaggio una essenza vitale e coinvolgente. E poi c’è quella Venezia  immersa nel buio della notte  con quell’improvviso susseguirsi  di bagliori  che ricordano  decorazioni, mosaici, cristalli  nel misterioso ripetersi  di quegli elementi  sempre uguali,  bellissimi, infiniti , per dare un senso della continuità  di un ritmo, per Carlo Brenna, senza  tempo, senza limite  di spazio, il tutto nella  esaltazione  estetica del trascendente, del metafisico,della costruzione, del divino. Un compito grande, un compito da immortali , perseguito da Carlo Brenna  in nome di una proposta  artistica  che possa appartenere all’Umanità.  Si può chiamare questa la “pittura dell’immortalità”  e mentre il denaro sacrifica la qualità, l’artista  elevando luminose cupole perpetua  la propria esistenza.

Giorgio Falossi

EcceVitaCarloBrenna2018